25 aprile 2021
Cari concittadini,
ci troviamo a celebrare per la seconda volta il 25 aprile al tempo della pandemia, un tempo
ancora tanto difficile per il nostro Paese e per il mondo. Eppure, un cauto ottimismo ci fa
scorgere segnali positivi di un graduale ritorno alla normalità, nell’ipotesi che ciò sia
possibile con alle spalle un tragico bollettino di oltre 116 mila morti e nel quadro di una
situazione economica che ha creato un solco profondo nell’economia nazionale generando
disoccupazione, acuendo crisi sociali, accentuando le disuguaglianze.
In questo momento, resta attuale lo spirito della Resistenza con la sua forza, i suoi valori di
tenacia e sacrificio, il rischio della vita di alcuni per la vita e la libertà di tutti.
Perché furono alcuni, una minoranza, alla fine dell’estate del ‘43 in un’Italia in gran parte
sottoposta all’occupazione delle armate tedesche, a compiere una scelta difficile e
coraggiosa, quella di organizzarsi in gruppi di resistenza. Una Resistenza che, diventando
sempre più numerosa e dirompente, arrivò a liberare il Paese da venti anni di regime
autoritario che aveva soffocato ogni libertà e condotto l’Italia in una sciagurata guerra.
Il Comitato di Liberazione Nazionale, nella sua ampia complessità ideologica, cattolica, laica
e di sinistra marxista, era compatto sull’obiettivo : abbattimento del regime fascista.
Altro importante aspetto sarà il contributo militare dei partigiani con il loro peso specifico
nella chiusura delle ostilità e le ripercussioni che questo avrà nell’immediato post- conflitto.
I partigiani scesero da montagne e colline riprendendo le città che gli alleati trovarono già
liberate. Sarà grazie all‘insurrezione delle grandi città del Nord che l’Italia riuscirà a
mantenere la propria integrità territoriale e a guadagnarsi la possibilità di diventare
nazione democratica, senza divisioni territoriali o meccanismi di tutela esterna che saranno
invece destino degli altri Paesi sconfitti , Germania e Giappone.
La data del 25 Aprile costituisce, naturalmente, pietra miliare della nostra storia su cui sarà
edificata la Costituzione
Fare memoria della resistenza oggi significa coltivarne incessantemente i valori e questo è
tanto più doveroso nelle avversità, come nella situazione attuale. Altrettanto necessario è continuare ad essere attivamente anti fascisti.
Il nazifascismo, con il suo carico indicibile di dispregio della dignità umana, con i suoi
milioni di vittime immolate sull'altare della superiorità della razza, con un’ideologia
assurda che negava e calpestava le libertà degli esseri umani in tutte le possibili
manifestazioni, nella sua dimensione storica è fenomeno relegato al passato.
La risposta a quell’epoca oscura è stata già data: la ricostruzione di un’Europa fondata su
democrazia, diritti , libertà, pace, dialogo , cooperazione dei popoli. Le democrazie è noto,
non si fanno la guerra.
Ma non è concesso abbassare la guardia poiché restano attuali quegli aspetti formali che
devono far scattare il campanello d’allerta. Sono i segnali che costituiscono la grammatica
e la metafisica del fascismo con le sue energie rabbiose, mai definiti vamente soffocate e
pronte a tornare a galla proprio nei momenti di crisi : anti politica, razzismo, nazionalismo,
maschilismo, sopraffazione del debole, militarismo.
A 76 anni da quel 25 Aprile, dopo molteplici passaggi storici e generazionali è
fondamentale continuare a dosare conoscenza storica e memoria per cogliere il giusto
equilibrio di una festa quella, della Liberazione che parla incessantemente al nostro
presente.
Una festa di chi crede nella capacità del nostro Paese di rialzarsi, di chi crede nei valori
dell’Italia irreversibilmente democratica.
Un Paese che è chiamato a trovare le energie per uscire da un incubo ben diverso dalla
dittatura fascista, ma che pone sfide altrettanto epocali.
Come allora sarà necessario procedere a tappe combattendo ognuno nel proprio ruolo con
le proprie forze, come allora insieme.
Un Grazie ai Partigiani perché ci hanno insegnato che solo combattendo si conquista la
libertà .
Buon 25 Aprile.
Viva l’Italia! Viva la Liberazione! Viva la Repubblica!»
Il Sindaco, Maurizio Coppi
ci troviamo a celebrare per la seconda volta il 25 aprile al tempo della pandemia, un tempo
ancora tanto difficile per il nostro Paese e per il mondo. Eppure, un cauto ottimismo ci fa
scorgere segnali positivi di un graduale ritorno alla normalità, nell’ipotesi che ciò sia
possibile con alle spalle un tragico bollettino di oltre 116 mila morti e nel quadro di una
situazione economica che ha creato un solco profondo nell’economia nazionale generando
disoccupazione, acuendo crisi sociali, accentuando le disuguaglianze.
In questo momento, resta attuale lo spirito della Resistenza con la sua forza, i suoi valori di
tenacia e sacrificio, il rischio della vita di alcuni per la vita e la libertà di tutti.
Perché furono alcuni, una minoranza, alla fine dell’estate del ‘43 in un’Italia in gran parte
sottoposta all’occupazione delle armate tedesche, a compiere una scelta difficile e
coraggiosa, quella di organizzarsi in gruppi di resistenza. Una Resistenza che, diventando
sempre più numerosa e dirompente, arrivò a liberare il Paese da venti anni di regime
autoritario che aveva soffocato ogni libertà e condotto l’Italia in una sciagurata guerra.
Il Comitato di Liberazione Nazionale, nella sua ampia complessità ideologica, cattolica, laica
e di sinistra marxista, era compatto sull’obiettivo : abbattimento del regime fascista.
Altro importante aspetto sarà il contributo militare dei partigiani con il loro peso specifico
nella chiusura delle ostilità e le ripercussioni che questo avrà nell’immediato post- conflitto.
I partigiani scesero da montagne e colline riprendendo le città che gli alleati trovarono già
liberate. Sarà grazie all‘insurrezione delle grandi città del Nord che l’Italia riuscirà a
mantenere la propria integrità territoriale e a guadagnarsi la possibilità di diventare
nazione democratica, senza divisioni territoriali o meccanismi di tutela esterna che saranno
invece destino degli altri Paesi sconfitti , Germania e Giappone.
La data del 25 Aprile costituisce, naturalmente, pietra miliare della nostra storia su cui sarà
edificata la Costituzione
Fare memoria della resistenza oggi significa coltivarne incessantemente i valori e questo è
tanto più doveroso nelle avversità, come nella situazione attuale. Altrettanto necessario è continuare ad essere attivamente anti fascisti.
Il nazifascismo, con il suo carico indicibile di dispregio della dignità umana, con i suoi
milioni di vittime immolate sull'altare della superiorità della razza, con un’ideologia
assurda che negava e calpestava le libertà degli esseri umani in tutte le possibili
manifestazioni, nella sua dimensione storica è fenomeno relegato al passato.
La risposta a quell’epoca oscura è stata già data: la ricostruzione di un’Europa fondata su
democrazia, diritti , libertà, pace, dialogo , cooperazione dei popoli. Le democrazie è noto,
non si fanno la guerra.
Ma non è concesso abbassare la guardia poiché restano attuali quegli aspetti formali che
devono far scattare il campanello d’allerta. Sono i segnali che costituiscono la grammatica
e la metafisica del fascismo con le sue energie rabbiose, mai definiti vamente soffocate e
pronte a tornare a galla proprio nei momenti di crisi : anti politica, razzismo, nazionalismo,
maschilismo, sopraffazione del debole, militarismo.
A 76 anni da quel 25 Aprile, dopo molteplici passaggi storici e generazionali è
fondamentale continuare a dosare conoscenza storica e memoria per cogliere il giusto
equilibrio di una festa quella, della Liberazione che parla incessantemente al nostro
presente.
Una festa di chi crede nella capacità del nostro Paese di rialzarsi, di chi crede nei valori
dell’Italia irreversibilmente democratica.
Un Paese che è chiamato a trovare le energie per uscire da un incubo ben diverso dalla
dittatura fascista, ma che pone sfide altrettanto epocali.
Come allora sarà necessario procedere a tappe combattendo ognuno nel proprio ruolo con
le proprie forze, come allora insieme.
Un Grazie ai Partigiani perché ci hanno insegnato che solo combattendo si conquista la
libertà .
Buon 25 Aprile.
Viva l’Italia! Viva la Liberazione! Viva la Repubblica!»
Il Sindaco, Maurizio Coppi
A cura di
Nome | Descrizione | ||||
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Descrizione | Gestione dei rapporti tra l'Amministrazione e i Servizi comunali. Conservazione degli atti di delibera e determina | ||||
Area | Area Amministrativa | ||||
Referente | Fortunati Rebecca | ||||
Indirizzo | Via Marconi, 2 | ||||
Telefono |
0564.965129 |
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Fax |
0564.951463 |
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r.fortunati@comune.castellazzara.gr.it protocollo@comune.castellazzara.gr.it |
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Apertura al pubblico |
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